ATTUALITÀ SOLIDARIETÀ

Erriquez e il Malibra Trio per l’ospedale in Sudan

Oh, sì, c’è stato divertimento! Sì è mangiato, si è bevuto, si è riso e scherzato, si è ascoltato musica e qualcuno ha anche ballato, ma tutta questa pazza gioia è servita a comprare un kit per trasfusione del sangue – valore 500 euro – destinato all’Ospedale di Turalei in Sud Sudan, là dove il bastone del guardiano di bufale è un fucile e una banale emorragia la condanna a morte di un bambino con la malaria o di una giovane donna che ha appena partorito.

Una serata di solidarietà organizzata alla Casa del Popolo di Settignano – il piccolo incantevole borgo sulle colline a due passi da Firenze noto anche perché fu la residenza del piacere di Gabriele D’Annunzio – dove, in occasione del saggio dei bambini della scuola di musica che in quel luogo di ricreazione e cultura ha la sua sede, sabato scorso, il 1° aprile, c’è stata una serata a sostegno del Comitato Collaborazione Medica (CCM), una associazione torinese attiva da quasi 50 anni in aree rurali del Corno d’Africa che coinvolge medici, personale sanitario e comunità, in Africa e in Italia, per promuovere e assicurare il diritto alla salute, inteso come benessere generale della persona e non solo come assenza di malattia.

Tavoli pieni di gente (oltre cento i commensali), di tutte le età e di tante etnie; ottimo menu africano, buon vino toscano, chiacchiere, risate, aromi e spezie, poi silenzio e rispettosa attenzione quando dal grande schermo a parete sono arrivate le immagini del video girato dal giovane medico Luca Cacciotella appena rientrato dal Sud Sudan e le parole del dottor Meo, fondatore di CCM.

Quelle immagini e quelle parole esprimevano concetti semplici e diretti. E Luca Cacciotella, portando la testimonianza della sua esperienza, ha fatto comprendere la differenza che c’è fra avere o non avere un kit per le trasfusioni in un posto come quello, e cosa significa la passione per qualcosa in cui si crede e per la quale si è disposti a spendersi.

Poi è salito sul palco Erriquez, l’anima storica della Bandabardò, che ha regalato ai partecipanti tre canzoni coinvolgenti come tutte quelle di quel gruppo diventato un modello a sé di fare musica. L’ultima l’ha suonata, per introdurlo, con il Malibra Trio, il gruppo musicale nato del 2010 e capitanato dal Griot del Burkina Faso Brahima Dembel, autore della musica e dei testi, tutti in Dioula, una lingua diffusa in Africa Occidentale. Brahima Dembele, oltre a cantare, ha suonato djembe, balafon, tama e Kora ed erano con lui Manuela Iori al pianoforte, alle tastiere e come voce corale, e Paolo Casu alle percussioni.

L’origine musicale del gruppo attinge direttamente al bagaglio ritmico e melodico africano; vi si può infatti ritrovare l’eco dei cori dei piccoli villaggi, i ritmi delle danze tradizionali, i colori vivaci e malinconici al tempo stesso di paesaggi meravigliosi e lontani. Questo background afro, si incontra e si fonde però con diverse tipologie di musica Occidentale, che pure devono le proprie radici all’Africa: il reggae, il jazz e il rap, mescolando anche l’impiego degli strumenti tradizionali africani, quali djembe, balafon e Korea, con tastiere, pianoforte e chitarra. Ha concluso la serata il dj Hugolini djset.