LA PAROLA

Telegramma

Ormai caduto in disuso con l’avvento dell’era digitale, è stato per tantissimi anni il mezzo più usato per trasmettere e comunicare auguri, condoglianze, decisioni improvvise, orario d’arrivo, disdetta affari, conferme affettive, ecc.:

arrivo ore 12 stop aspettami sala attesa stop ti amo stop

impossibilitati proseguire trattativa stop segue lettera raccomandata stop

vi siamo vicini in questo vostro triste momento stop condoglianze vivissime stop

auguri infiniti tuo diciottesimo compleanno stop grande abbraccio stop

…. ….

Aveva un suo fascino con quelle striscioline bianche stampate con il testo; destava una emozione improvvisa preceduta dallo scampanio del fattorino che gridava dal basso: «Telegramma, telegramma!! …scendere per firmare!» …un mondo ancora vivo fino a pochi anni fa e che adesso ci appare lontano, sprofondato in un oblio che il web ha provocato in modo rapidissimo, per non dire traumatico.

Oggi nel ricordo appare quasi come una rappresentazione teatrale, un palcoscenico sul quale si rievocano antiche gesta …o avvenimenti e situazioni arcaiche delle quali abbiamo perso ogni filo di conoscenza ma che avevano delle risonanze emotive che l’attuale asetticità digitale ha profondamente modificato se non cancellato.

Tele- gramma ovvero uno scritto che viene da lontano …quando lontano aveva ancora una valenza profonda, una eco emozionale che oggi non esiste più … oggi non appare lontano neppure una galassia distante miliardi di anni luce.

Forse il telegramma è stato il precursore di quella rivoluzione quantica che oggi ci fa sentire tutti connessi, gli uni con gli altri, e non solo, connessi pure con tutto l’universo… la comunicazione quantica ha annullato il tempo e la distanza, appunto come cercava di fare, nel suo romantico sforzo, l’ormai mitico telegramma.

«Sbarchiamo galassia XRTG90 stop tempo buono stop venticello solare nei limiti stop riportare orologi indietro dodici anni e trentasette minuti stop saluti stop».

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