LA PAROLA

Bookcrossing

Lo puoi trovare su una panchina, su un tavolo di un bar, in una sala d’attesa, sul seggiolino di un autobus o di un treno, a vagabondare senza padrone, per poi passare di mano in mano e da una casa all’altra. È un libro che ha trovato la libertà in attesa di un nuovo lettore. In inglese si dice bookcrossing, cioè regalare una seconda vita ai libri dopo averli letti, “dimenticandoli” in un luogo pubblico, affinché qualcun altro li trovi e li legga e di nuovo li lasci “liberi di seguire la propria strada”, senza frontiere.

Il termine bookcrossing è composto da book (libro) e crossing (attraversamento, passaggio) e si è ormai diffuso in almeno 130 Paesi in tutto il mondo con l’acronimo BC, tradotto in Italia anche con Libri liberi o Libri in libertà. Alcuni lo intendono come la versione moderna dei messaggi nella bottiglia o dei bigliettini attaccati ai palloncini. Altri, invece come il tentativo di creare un enorme biblioteca aperta e in viaggio.

Questo desiderio di condivisione si è è concretizzato in vari progetti, a partire dall’idea dei coniugi americani Ron e Kaori Hornbaker, che nel 2001, prendendo spunto dai sistemi di tracciamento in rete, diedero vita al sito bookcrossing.com, una “biblioteca del mondo” che unisce le persone attraverso i libri (la versione italiana, bookcrossing-italy.com conta oltre 500.000 iscritti e 3 milioni di libri “tracciati”). Per seguirne gli spostamenti, infatti, viene attribuito ai libri un codice identificativo unico (BCID – Bookcrossing ID), da utilizzare attraverso il sito.

Per partecipare a questa rete di lettori bibliofili, basta scegliere un libro dalla propria libreria, registrarlo sul sito bookcrossing.com per ottenere il codice identificativo BCID, quindi applicare le etichette sulla copertina e lasciarlo in qualche posto dove possano trovarlo altre persone. La speranza è che chiunque lo trovi lo segnali sullo stesso sito e, una volta letto, lo lasci a sua volta, per dare la sua stessa opportunità ad altre persone. Naturalmente la registrazione al sito web, così come ogni altra operazione legata al bookcrossing è completamente gratuita. Ad oggi, i bookcrossers registrati in rete sono oltre 1 milione e 600 mila.

Questa pratica davvero speciale non conosce confini: il libro può essere lasciato anche dall’altra parte del mondo, in modo da mettere in relazione comunità vicine e lontane di bookcrosser in un linguaggio universale fatto di condivisione tra bookcorsari, come si definiscono in italiano gli appartenenti alla community, alcuni molto attivi tanto da organizzare il “rilascio” collettivo di migliaia di libri.

Del resto, come diceva Henry Miller nel 1969 nel suo I libri nella mia vita, «un libro non solo è un amico, ma vi trova nuovi amici. Possedendo un libro con la mente e con lo spirito ci si arricchisce, ma quando lo si passa a qualcun altro si triplica la propria ricchezza».