LA PAROLA

Forza

Nell’universo fantascientifico di Guerre Stellari la forza è un campo di energia generato da tutti gli esseri viventi, venerato dai Cavalieri Jedi; senza di esso la vita stessa non esisterebbe.

Nell’universo scientifico è una grandezza fisica che si manifesta nell’interazione tra due o più corpi, e la sua caratteristica è di indurre una variazione del loro stato di moto o di quiete.

«Ciò che non mi uccide mi rende più forte» (does not kill us, makes us stronger) gridano i marines americani (la proprietà intellettuale dello slogan è di Friedrich Nietzsche).

«Ho sviluppato una forza interiore che mi ha fatto dimenticare la povertà in cui versavo, la sofferenza, la solitudine e la frustrazione», sussurrava Nelson Mandela.

La Forza è nell’animo umano: lo enunciò Platone, il cattolicesimo la inserì tra le quattro virtù cardinali (la fortezza: assieme a prudenza, giustizia, temperanza), strettamente connessa con le virtù intellettuali della sapienza, della scienza, dell’intelletto.

«Che la Forza sia con te» («May the Force be with you») è una frase che viene utilizzata come segno di buon augurio specialmente fra coloro che credono nel lato chiaro della Forza (come dire «Che il cielo ti protegga») ed in generale per intendere “buona fortuna”.

C’è poi chi – chissà perché – vorrebbe essere “il più forte”. Dunque, al genio della lampada, se potesse esprimere un desiderio, chiederebbe di trasformarlo in uno scarabeo stercorario. Paradossi della vita: si nutre di rifiuti organici, lo scarabeo, ma è l’animale più forte del mondo. In grado di trascinare e sollevare oggetti che superano di 1.141 volte il suo stesso peso: se un uomo avesse la sua forza, sarebbe in grado di trascinare un elefante che porta oltre un carico di mezza tonnellata.

La fortezza (in latino fortitudo) assicura, nelle difficoltà, la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. È la capacità di resistere alle avversità, di non scoraggiarsi dinanzi ai contrattempi, di perseverare nel cammino, di andare avanti ad ogni costo, senza lasciarsi vincere dalla pigrizia, dalla viltà, dalla paura. La forza si oppone alla pusillanimità che, come insegna San Tommaso è il difetto di chi non sfrutta al massimo le proprie possibilità, cioè non si esprime nella pienezza delle sue potenzialità, facendosi cullare dalla pigrizia o accontentandosi di condurre un’esistenza vuota.

Il vocabolario Treccani descrive la forza come «la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità di essere forte». E via con una quantità di definizioni, approfondimenti, motti e quant’altro che lasciamo alla curiosità del lettore. Con l’augurio che non finisca in… una camicia di forza.

La più bella e recente definizione di forza – almeno per noi – è tutta in quello splendido cuore appeso in questi giorni alle finestre della scuola Montessori di Borgo San Pietro, a Moncalieri, dai ragazzi della classe II B. «Forza Kelvin, siamo con te», è  il messaggio dei compagni di classe al bambino cinese di sette anni travolto dalla folla di tifosi che scappavano da piazza san Carlo a Torino (la vicenda è nota: in 30.000, come un’orda impazzita, spaventata e in fuga durante la finale di Champions League, Juventus-Real Madrid).

Una storia forte, a lieto fine. Kelvin è uscito dal coma. A salvarlo, sdraiandosi a terra e facendogli scudo col proprio corpo, un tizio forte: si chiama Mohamed.