LA PAROLA

Rivolta

Mettere insieme il lembo ripiegato di un pantalone o della manica di una giacca e persino del lenzuolo a rifinitura di un letto ben fatto, con un movimento sociale che si oppone a qualsiasi figura di autorità o a qualche misura di governo e che ha una fine spesso violenta sino a causare morti e feriti, potrebbe sembrare un azzardo.

Rivolta da: rivolto, participio passato del verbo rivolgere. La parte che si volge o dove si volge e la cosa rivoltata e ripiegata (il lembo di un lenzuolo; il fondo della gamba di un pantalone o la parte finale di una manica di una giacca o di una camicia) ma anche alterazione, sommossa, insurrezione; azione come moto di “volgersi” da una situazione ad un’altra per opporre un cambiamento così come, un cambiamento di fatto, risulta essere la manica di una camicia, da chiusa al polso a ripiegata sino al gomito che ne modifica lo stato primario.

Rivolta come azione di un cambiamento precostituito socialmente o di un’autorità, come l’espressione di un conflitto, sia esso sociale che economico che politico, (la rivolta generazionale beat; la lunga rivolta polacca di Gennaio contro l’Impero Russo; le rivolte contadine nell’Europa del Trecento, ecc) e rivolta come fatto pratico che oppone una situazione ad un’altra. Sia in senso figurato che metaforico.

Rivolta è anche quella fisiologica e quella dell’anima o, molto più prosaicamente, quella anche detta di uno stomaco con qualche difficoltà a reggerne il contenuto. “Mi si rivolta lo stomaco”, “Il mio stomaco è in rivolta” ad indicare in sintesi, sia uno stato dell’anima verso qualcosa o qualcuno che commette un’azione che risulta essere per i nostri personali criteri e valori, disgustosa, o ignobile, o vergognosa; sia come avvertimento del corpo che sente i crampi della fame, od essere la conseguenza di uno stare male proprio dello stomaco. Può essere sia una cosa che l’altra se, come abbiamo visto, partiamo dal suo significato primario, potendone così ricostruire sia l’ambivalenza che le diverse applicazioni, ma anche la comprensione. Nei fatti, nelle azioni, nel concetto del suo significato, una rivolta è quell’azione che innesca un cambiamento.

Rivolta dunque come sinonimo anche di “rivoluzione”; sconvolgimento di costumi (rivoluzione sessuale), di abitudini o funzioni fisiologiche (ha portato la rivoluzione in casa; ho l’intestino in rivoluzione) o a clamorose e rumorose manifestazioni di protesta (se non mi lasciano parlare, faccio una rivoluzione), stravolgimento sentimentale (hai rivoluzionato la mia vita).

Il mondo per come oggi lo viviamo e in parte conosciamo, altro non è che il risultato di tutte le rivolte, culturali, sociali, tecnologiche, che l’uomo nel corso della sua esistenza ha attuato.

“L’arte e la rivolta non moriranno che con l’ultimo uomo.” (Dostojewski)

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