LA PAROLA

Nugget

Una semplice derivazione di inglese colloquiale della parola nug, ovvero oncia, pezzettino, tocchetto. Il termine nugget, letteralmente “pezzettino”, “frammento,” “pepita”, appariva spessissimo negli Stati Uniti di metà Ottocento in concomitanza delle grandi “corse all’oro” nei territori occidentali, in riferimento alle foglie e alle pepite scovate con grande fatica dai prospettori; questi eventi furono di grande importanza nella costruzione della Frontiera americana, e si trattò anche di un laboratorio umano mostruoso, l’autentico Far-West spietato rievocato sia come mito che come metafora sociale.

La libertà dell’espansione americana non era più solo quella repubblicana dei padri fondatori, ma una terribile lotta per la sopravvivenza che costringeva i coloni a diffidare dei loro simili, a combattere una natura matrigna infestata da bestie ignote, a vedere i propri cari falciati da malattie e fame, a temere gli attacchi di indigeni alieni e ombrosi.

Tutto per una promessa di ricchezza e autorealizzazione; il colono poteva ascendere sopra la propria povertà o la propria improbabile “uguaglianza” repubblicana…ma fino a quanto? Alexis De Tocqueville individuò nella sua grande opera La Democrazia in America come gli statunitensi, nonostante le loro buone qualità, fossero condannati a coordinate culturali molto più semplificate e appiattite rispetto alla società delle classi europee; la loro élite non avrebbe avuto uno spirito troppo diverso da quanto un membro della “gentry” inglese lo avrebbe potuto avere rispetto a un fattore.

Più di un secolo dopo, passati due conflitti mondiali e raggiunto lo status di prima potenza mondiale, le catene di prodotti congelati e di ristoranti fast food degli USA hanno inondato le tavole di milioni con frammenti di carne di pollo processata in modo allucinante, con pulcini tritati direttamente in un pastone crudo di carne e ossa, atti ad essere impanati e tramutati in bocconcini di pollo, ovvero i popolarissimi Nuggets di pollo, divenuti anche un meme umoristico ricorrente su internet.

Amatissimi da bambini e non, queste “pepite” di pollo sono uno dei frutti finali di quella ricchezza che si era cominciato a costruire decenni prima anche a partire dalle pepite estratte a fatica dai torrenti californiani, il tesoro della Sierra Nevada; contraddistinti dallo stesso termine come parti distanti di una catena di eventi storici, uno severissima fatica, l’altro alimento superfluo e malsano divenuto simbolo dell’ipocritamente amorevole consumismo americano, quel benessere mitologico tanto amato e ambito in tutto il mondo.

De Tocqueville aveva profetizzato che la massa dagli americani, destinati a rassomigliarsi dal punto di vista intellettuale e culturale, sarebbero stati così facile preda di un conformismo legato allo stato sociale piccolo-borghese e al piccolo lusso, in barba pure alle disparità economiche…e la sua cronaca sull’America ha anticipato la Dialettica dell’Illuminismo e gli Scritti corsari di Pasolini