Beethoven per gli amanti della musica, Cezanne o Matisse per quelli dell’arte, ma in letteratura è soprattutto Philip Roth, il grande scrittore scomparso recentemente, a evocare la parola pastorale. Eppure la definizione del termine è scarna, semplice: «tutto quello che concerne la pastorizia e la vita dei pastori», recita il vocabolario.
Il 28 marzo 1806, Beethoven annunciò al suo editore: «il titolo della sinfonia in ‘fa’ è sinfonia pastorale o ricordo di vita campestre, un’espressione del sentimento più che una descrizione». In quel periodo il musicista aveva maturato una vera e propria passione per la natura e amava ispirarsi alla musica dei pastori e dei campi. La sinfonia numero 6 in fa maggiore op. 68 Pastorale sarà eseguita negli anni dalle maggiori orchestre del mondo con i più grandi direttori. Celebre resta, ad esempio, quella diretta dalla bacchetta di Riccardo Muti. Ma Beethoven non è il solo ad aver scelto il motivo pastorale nella musica: basta pensare a Joan Sebastian Bach, a Domenico Scarlatti o al compositore russo Igor Stravinskij.
Paul Cezanne ha scelto di intitolare Pastorale un dipinto ad olio conservato attualmente al museo d’Orsay di Parigi. Il quadro è del 1870 e rappresenta una colazione sull’erba; secondo alcuni critici l’uomo sdraiato a terra nel dipinto è lo stesso Cezanne. Pastorale è anche il titolo di un’opera di Henri Matisse conservata al museo d’arte moderna di Parigi e oggetto, un po’ di anni fa, di un furto spettacolare all’Arsenio Lupin, messo a segno da un solo uomo incappucciato. S’intitola La gioia di vivere (Pastorale) una delle opere di Pablo Picasso.
«Ma cos’ha la loro vita che non va? Cosa diavolo c’è di meno riprovevole della vita dei Levov?» Queste le domande che lo scrittore Philip Roth pone alla fine di Pastorale americana, uno dei romanzi più belli della letteratura contemporanea; quattrocento pagine di vita, quella di Seymour Levov, detto “lo svedese”, e di sua figlia Merry, che ha l’obiettivo di portare letteralmente la guerra in casa. Ecco la pastorale che evidenzia le contraddizioni dell’America. Allegoria politica ma non solo, storia di solitudine, di memoria, di vecchiaia, di caduta, una pastorale americana identificata nel giorno del Ringraziamento che diventa per la famiglia Levov una sorta di giorno del giudizio. Chapeau a Philip Roth, voce potente degli ebrei d’America, morto a 85 anni.
Se la parola pastorale viene declinata al maschile diventa un bastone simbolico, dall’estremità ricurva e spesso finemente decorata, usato dal vescovo nelle cerimonie solenni. Nella terminologia religiosa, pastorale è l’estensione del concetto di pastore delle anime. Chi guida la comunità cristiana deve comportarsi come il pastore con le sue pecore. Per i viaggi di papa Francesco si parla infatti di visite pastorali.