LA PAROLA

Segreto

Se ne parliamo, che segreto sarà mai? Probabilmente perché, come sosteneva lo scrittore britannico Charles Caleb Colton, «nessuno ama tanto i segreti quanto chi non ha intenzione di mantenerli». Oppure, citando il drammaturgo William Congreve: «So che è un segreto, perché lo sento sussurrare dappertutto». Non per forza occorre essere cinici sull’argomento come Benjamin Franklin, «tre persone possono tenere un segreto se due di loro sono morte»; per Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, per fare un esempio, il vero segreto è che non si vede bene che con il cuore.

Ci sono sentimenti, luoghi, informazioni, condizioni, fatti segreti. Sinonimi di segreto sono intimo, nascosto, occulto, privato, recondito, riservato. Esistono i segreti personali, ma più interessanti sono quelli pubblici… Quando il trascorrere del tempo o le circostanze consentono di svelarlo, non è più un segreto ma, all’opposto, diventa evidente, manifesto, notorio, palese.

Avere dei segreti è patrimonio di tutti. Si sia bambini o adolescenti, mamme o papà, amici o amanti, capi o sottoposti, e via duettando, avere almeno qualche segreto ci fa star bene, perché ci fa sentire in qualche modo unici.

È noto quanto siano ricercate le ricette segrete, quelle che vengono gelosamente tramandate attraverso le generazioni; quanto pericolose e oscure siano invece le segrete del castello; quanto ridicoli i segreti di Pulcinella, già conosciuti da tutti.

Ci sono i servizi segreti e i segreti di Stato. Corrado Augias ne parla così: «Se il segreto appartiene alla vita civile, il mistero è proprio delle religioni. Quando nella vita pubblica di un Paese i segreti tendono a diventare misteri, vuol dire che le cose non vanno tanto bene».

Nel diritto il segreto è giuridicamente regolamentato quando si tratta di limitarne la violazione o per salvaguardare interessi meritevoli di tutela, come quelli connessi al diritto di cronaca e alla segretezza delle fonti. C’è il segreto d’ufficio imposto agli impiegati pubblici di non comunicare all’esterno notizie sensibili di cui sono venuti a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni. E c’è il segreto bancario, il dovere di riserbo degli istituti rispetto a operazioni e conti dei clienti.

Parecchio scalpore destò, una decina di anni fa, il film I segreti di Brokeback Mountain, che raccontava la drammatica passione amorosa tra due cowboy ambientata nelle zone montuose del Wyoming, caratterizzate dalla mentalità agricola e conservatrice degli anni ’60. E che dire de Il segreto, soap opera spagnola da alcuni anni trasmessa anche in Italia: proprio per le sue più o meno occulte trame economiche, familiari, amorose, è una delle più seguite trasmissioni televisive, con milioni di spettatori ad ogni puntata.

Nel mondo di oggi, dove il silenzio è soprattutto un’agognata oasi di pace interiore, ci vuole coraggio a mantenere un segreto (di entrambi questi temi, silenzio e coraggio, su TESSERE abbiamo già parlato).

Un classico e un immortale come Fëdor Dostoevskij non mancherebbe di rammentarci che: «Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente».

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