LA PAROLA

Uva

L’uva è il prezioso frutto della vite, scientificamente detta Vitis vinifera, ad evocare il suo futuro destino. È composta da molti acini o chicchi attaccati ad un graspo che nel loro insieme formano un grappolo.

L’uva e la vite hanno sempre rappresentato un soggetto iconografico di estremo interesse. Spesso presente nelle composizioni a carattere allegorico-naturalistico, il grappolo d’uva è raffigurato fin dai tempi più remoti nell’arte sacra e profana, pagana o cristiana, in particolare per il suo alto valore simbolico. Vari reperti e testimonianze attestano come la coltivazione della vite abbia accompagnato la storia dell’uomo: nell’antichità l’arte funeraria ha prediletto per decorare le tombe i motivi della vite, della vendemmia o della produzione del vino, attribuendo a queste immagini un marcato simbolo di immortalità capace anche di conferire conforto nei delicati momenti dell’imperscrutabile passaggio dalla vita alla morte. L’uva divenne altresì un segno grafico utilizzato come elemento decorativo in fregi, medaglioni e preziosi.

In epoca greca e romana l’uva era servita durante i banchetti come vera e propria pietanza e ancor di più presentata tra una portata e l’altra, con significati e riferimenti che andavano ben oltre alle finalità nutritive, per lo più legati alla bevanda che veniva prodotta dalla sua spremitura.

L’effigie del grappolo d’uva campeggiava inoltre assai spesso anche sulle monete antiche, attestazione simbolica del culto del dio Bacco, dove raffigurazioni di grappoli, talvolta con pampini e viticci, sulla tavola o ancora attaccati alla vite, spesso erano associati con altre rappresentazioni iconiche di vita, pace o fertilità.

Nel corso dei secoli l’uva si trova riprodotta su manufatti di ceramica e nelle maioliche oltre che su arazzi, stoffe, argenti e intarsi.

Nelle nature morte ai tempi dell’antica Roma – basti pensare agli affreschi di Pompei – l’uva era sempre ritratta, tra gli altri alimenti, circondata da vasi, cacciagione, pane e vino.

La vite e il vino, come il pane e l’olio, si erano caricati di significati simbolici e sacrali nel passaggio dal mondo classico al cristianesimo, dal Medioevo al Rinascimento, ed anche in ambito artistico le opere raffiguranti grappoli e pampini furono realizzate come stilemi naturalistici, in un continuum fra reale e virtuale, natura e cultura, città e campagna.

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