LA PAROLA

Viraggio

Secondo il vocabolario Treccani deriva dal francese virage, derivato a sua volta da virer: virare, ed è appunto all’azione suggerita dal verbo che fa capo il significato del termine in questione. È ancora l’etimologia a spiegarci come la forma tardo latina virare sia il risultato dell’incrocio di gyrare con il termine latino classico vibrare; l’azione nel viraggio è dunque quella di un movimento, un moto rotatorio nello specifico – girare, ruotare, deviare, curvare – che, impresso da una forza, fa assumere la direzione opposta, e quindi cambiare rotta, tendenza, orientamento.

Mentre nel lessico usato in marina e in aeronautica è inteso come spostamento, o meglio sterzata, in psicopatologia, invece, si parla di viraggio maniacale per indicare il passaggio, più o meno brusco, dell’umore da triste a euforico e viceversa che si osserva nelle psicosi maniaco-depressive dette bipolari. In fotografia il viraggio è l’operazione mediante la quale i toni grigi e neri di una stampa in bianco e nero assumono un particolare colore, o possono essere semplicemente resi più «caldi» o più «freddi», attraverso una reazione chimica che porta a sostituire i granuli di argento metallico (di colore nero) con i granuli di un sale oppure di un altro metallo ottenendo così toni della gamma di altri colori; mentre in tecnologia meccanica, la temperatura di viraggio è la variazione di colore che una vernice termosensibile presenta in corrispondenza di determinate temperature; e ancora, con riferimento a dipinti, parlando di viraggio ci si riferisce genericamente al cambiamento dei colori conseguente all’esposizione agli agenti atmosferici.

In chimica, dove il termine è usato più spesso, si indica con viraggio il fenomeno di mutamento di colore (di solito, oppure di altre modifiche facilmente osservabili) che alcune sostanze organiche in soluzione, dette indicatori  – come la fenolftaleina o il metilarancio – subiscono in funzione dell’ambiente chimico in cui si trovano (acido o basico, ossidante o riducente, ricco o povero di un dato ione, ecc.). Risultando difficile individuare sperimentalmente un punto di viraggio ben netto, si preferisce in genere definire un intervallo di viraggio, inteso come il campo di valori di pH, o di potenziale elettrico, o di concentrazione ionica, necessario a rendere perfettamente distinguibile il mutamento di colore.

Anche estratti di vari vegetali e fiori contengono sostanze che possono fungere da indicatori, come ad esempio le antocianine, molecole appartenenti al gruppo dei flavonoidi, che impartiscono il colore a diversi tipi di frutti e di fiori. La struttura della parte centrale della molecola, l’aglicone antocianidina, comune a tutte le diverse antocianine, è caratterizzata dalla presenza di tre anelli di atomi di carbonio e da una singola carica positiva. Il colore di queste molecole sciolte in acqua dipende dall’acidità della soluzione: se la soluzione è nettamente acida, l’antocianina è presente effettivamente come catione flavilio di colore rosso, ma man mano che il pH aumenta, la molecola perde ioni H+ e cambia colore passando gradualmente dal rosso al blu, subendo appunto un viraggio. Nella pianta in vivo le antocianine sono presenti disciolte nell’acqua contenuta nei vacuoli delle parti colorate del vegetale e naturalmente anche in questo caso il loro colore dipenderà dal pH: è questo il motivo per cui alcune piante, come le ortensie ad esempio, hanno fiori di colore diverso in funzione dell’acidità del terreno in cui sono coltivate.

Se chimici, botanici e biologi sanno sfruttare bene questa proprietà per stabilire, in base al colore osservato, acidità o basicità di una soluzione o di un terreno in modo da calcolarne, pur se in modo approssimato, il valore del pH, nella vita invece, molto più difficilmente, osservando un cambiamento di direzione, un’inversione di tendenza, o uno scoloramento, ci si interroga sui mutamenti occorsi nell’ambiente in cui tale viraggio sia avvenuto, perdendo così l’opportunità di capire come spesso cause e ragioni siano contenute semplicemente in qualche piccolo granello di sale.

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